Anatomie de l'enfer -
Trama:
Dal romanzo Pornocratie della stessa Breillat.
Giovane donna infelice invita un uomo, forse gay e sicuramente bisessuale, a seguirla e, a pagamento, "guardarla dove non si può guardare." Seguono quattro notti in una casa isolata a strapiombo sul mare in cui i due si confrontano "perché dello sguardo degli uomini è fatta l'oscenità delle donne."
L'11° lungometraggio della Breillat – il 2° con Siffredi per cui l'ha scritto – è uno dei suoi film saggistici più che narrativi, libelli femministi a programma antimaschile. Una battuta del dialogo ("La donna è la malattia dell'uomo.") ne riassume il senso di polemica provocazione: "Gli uomini sono soli al mondo, si stimano e si amano tra loro, non hanno bisogno delle donne". La sequenza del Tampax, cioè delle mestruazioni, è la più efficace per dimostrare il teorema, con la scena del pianto di Siffredi, protagonista monocorde e intenso con la coraggiosa Amira Casar.
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