Luigi, meccanico in una officina del Trevigiano, ha un problema e coltiva un sogno: il primo è dato da Paola, una moglie lamentosa e in piena crisi depressiva; il secondo è quello di comprarsi un bel bar, in vendita giusto davanti casa sua. Ci vogliono milioni e Luigi pensa di cogliere l'occasione favorevole, partendo per andare a lavorare nel Mare del Nord. Una sera, infatti, in un locale in cui ha invano inseguito un tizio che, spacciatosi per assicuratore, si era introdotto nel suo alloggio a chiacchierare con Paola e a rubargli un vecchio orologio, Luigi sente parlare di guadagni sostanziosi. Dunque, parte e raggiunge una piattaforma flagellata dal mare e dal vento. I soldi in effetti si guadagnano ma, unico italiano in loco, ben presto Luigi soffre di solitudine, non parlando non solo il norvegese, ma neppure l'inglese. Avendo appreso che tempo prima un certo Antonio; italiano come lui si era trasferito più a Nord, allo scopo di guadagnare ancor meglio, cerca di raggiungerlo e dopo varie peripezie, Luigi riesce a incontrare il compatriota, tipo gioviale e generoso, che non solo gli spalanca la porta di una casetta seppellita nella neve, ma gli mette tra le braccia Athena una delle sue tante ex amanti. Ed è proprio nella casa di Antonio che il trevigiano vede l'orologio sottrattogli...